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Ricerca & Sviluppo e Mining

Abbiamo un’attenzione particolare per la qualità delle nostre attività tecniche, delle materie prime e dei prodotti finiti che ricerchiamo, produciamo e vendiamo in tutto il mondo.
Una cura esclusiva, dunque, per la loro definizione, caratterizzazione e costanza nel tempo, efficacia, facilità d’uso nella applicazione e sviluppo della loro gamma.

La struttura è costituita nella quasi totalità da laureati o specializzati tecnici, ovvero chimici, ingegneri, geologi e biologi, ognuno con una specifica esperienza nella loro funzione.
Si tratta di un gruppo di circa 30 persone, distribuite tra uffici e laboratori, a Livorno e Villaspeciosa in Italia, a Limay in Francia, a Fatsa in Turchia e Pundi e Mumbai in India.

  • La nostra squadra di R&S e Mining è organizzata in funzioni distinte e complementari:

     


    • La gestione del Sistema Qualità e delle Procedure (Quality System & Procedures Management) che garantisce il supporto documentale necessario per la definizione delle procedure dei maggiori processi aziendali e loro flussi.

      Da noi non esiste il concetto di “problema”: è per questo che gli abbiamo conferito un’accezione diversa: infatti, per noi, un problema diventa il presupposto di un’azione condivisa di miglioramento (SIA, Shared Improvement Action), alla quale gruppi specifici di lavoro danno seguito, con motivazione, entusiasmo e competenza tecnica, alla risoluzione definitiva in un’ottica che tende al miglioramento continuo.


    • La Ricerca di nuove Materie Prime (attività di Mining) è una attività strategica per l’azienda che vuole garantire affidabilità ed unicità alla propria gamma di prodotti. Ci avvaliamo di geologi e moderne tecnologie per la ricerche di nuove fonti minerarie, di esperti chimici ed analisti nei laboratori delle varie aziende del gruppo per determinare la Qualità e le caratteristiche peculiari dei materiali che ricerchiamo, assicurandocene la disponibilità di lungo periodo in termini economici. Le nostre miniere sono la base fondamentale del business che facciamo e con questo la sicurezza per i nostri clienti.


    • La gestione della qualità delle nostre materie prime minerali e dei loro processi di trasformazione (Raw Material Product management) è una funzione che si collega alla attività di scouting di nuove materie prime minerali da una parte, ma anche al loro processo e alla loro adattabilità allo specifico mercato di applicazione per le quali sono destinate.


    • La gestione del controllo di qualità nei vari laboratori situati a fianco degli stabilimenti produttivi del gruppo si basa sul controllo delle materia prime di partenza e del processo al fine di prevenire eventuali non conformità, per poi finire al controllo finale delle caratteristiche dei prodotti finiti secondo specifiche interne di prodotto volute e pensate dai Product Managers.

      Il risultato è che ogni nostro prodotto viene seguito passo per passo in tutta la sua filiera, dalla miniera al mercato finale ed ogni passaggio è rigidamente controllato a confronto con standard e specifiche programmate e condivise per garantire un output costante e privo di problemi per i nostri clienti.


    • La gestione dei prodotti (Product Management), che racchiude varie funzionalità tecniche dell’azienda e le ritrasmette all’esterno.

      Si tratta di un gruppo di figure tecniche esperte della gamma dei prodotti e della loro applicazione nel mercato al quale sono rivolti, conoscono e colloquiano regolarmente con i nostri clienti e ne diventano i partner preferiti, con lo scopo di risolvere i loro problemi o fare apprezzare le nostre novità e soluzioni mirate.

      Product Managers sono responsabili del mantenimento e dello sviluppo della loro gamma di Prodotti e Applicazioni. Infine, svolgono attività di assistenza tecnica ai clienti sia pre- che post- vendita.

  • La bentonite è un minerale argilloso, della famiglia delle smectiti, principalmente costituito da montmorillonite.

    Le smectiti sono un gruppo di minerali che mostrano espandibilità per assorbimento sia di acqua, sia di molecole organiche entro gli strati strutturali, ed anche notevoli proprietà di scambio cationico.

    Il minerale argilloso che le compone allo stato cristallino deriva dalla devetrificazione e conseguente alterazione chimica di vetri di origine magmatica, generalmente tufi o ceneri vulcaniche (definizione Ross e Shannon, 1926).

    La natura e le origini vulcaniche dei giacimenti bentonitici danno luogo a varietà spesso fortemente eterogenee del minerale.
    Vengono così a formarsi bentoniti che possiamo definire sodiche, calciche e bentoniti a carattere acido.


    La base cristallografica della montmorillonite (bentonite) è quella tipica dei fillosilicati: strati di ottaedri di AlX (X = ossigeno o ossidrile) interposti tra due strati di tetraedri di SiO4.

    Nello strato ottaedrico l’alluminio può essere sostituito da magnesio, dando così luogo a un eccesso di carica negativa: la carica negativa in eccesso viene compensata da vari cationi mono e bivalenti (Ca, Mg, Na..).

    Questa particella elementare è una lamella: le diverse lamelle sono tra loro tenute insieme “a pacchetti” da forze di Van der Waals, ma possono essere delamellate e disperse in acqua in particelle submicroniche, fino a sviluppare una area superficiale specifica di 800 m2/g.


     


    • Bentoniti calciche e sodiche

      Una lamella di montmorillonite presenta una superficie carica negativamente e un residuo di carica positiva sui vertici: questo è dovuto alla sostituzione isomorfa di ioni alluminio con ioni magnesio nello strato ottaedrico. La carica negativa sulla superficie della lamella è compensata da cationi, quali sodio, calcio, magnesio, situati tra le lamelle e definiti “cationi interscambiabili o interlamellari”. La prevalenza di un catione rispetto ad un altro impartisce al materiale caratteristiche diverse e ne determina la definizione di bentonite calcica o bentonite sodica.

      A causa della forte carica positiva, in presenza di cationi bivalenti, quali il calcio, le molecole di acqua non riescono a penetrare tra le lamelle e ad aprirle, cosìcchè le bentoniti calciche non “rigonfiano” in acqua. Le bentoniti sodiche, data la dimensione dello ione idratato sodio, permettono all’acqua di penetrare tra le lamelle, che si espandono dando il “rigonfiamento” tipico delle bentoniti sodiche.


    • Capacità viscosizzante e tixotropia

      Altra caratteristica delle bentoniti sodiche è la capacità viscosizzante e la tixotropia. Lo ione sodio idratato lascia lo strato interlamellare, liberando le superfici cariche negativamente delle lamelle, che si respingeranno per interazione elettrostatica. La buona dispersione e separazione delle lamelle porta alla formazione di una struttura ordinata, detta “castello di carte”, derivante dalla attrazione elettrostatica tra le superfici delle lamelle e la carica positiva sui vertici delle altre. .

      Questa struttura, derivante dalla dispersione in acqua della bentonite, fisicamente porta ad un incremento della viscosità della sospensione: tale incremento può essere anche molto elevato con specifici prodotti. La sospensione in stato di quiete gelifica, mentre, sottoposta a forze meccaniche , le lamelle di montmorillonite si dispongono seguendo le linee di forza e ridando fluidità alla sospensione. Questo comportamento tipico delle smectiti è noto come tixotropia ed evidenzia la dipendenza della viscosità dalla forze meccaniche a cui è sottoposto e dal tempo.